Tutto quello di cui hai bisogno per trovare il Punto G
Punto G, questo sconosciuto! Che poi a dire il vero è uno dei punti mappali più famosi del mondo ma è un po’ come il triangolo delle Bermuda: si raccontano grandi storie, ma pochi ci sono passati davvero.
Però chi ha saputo trovarlo ha realmente avuto delle grandi e ottime soddisfazioni. In realtà il signor G ha un nome vero e proprio. Questa piccola area chiamata punto di Gräfenberg, o punto G, si trova all'interno della vagina. A circa 5 cm o giù di lì, all'interno dell'apertura vaginale sulla parete vaginale superiore, più vicina all'ombelico.
Il punto G è sessualmente sensibile e si gonfia leggermente durante l'eccitazione: una volta eccitato si solleva e diventa irregolare.
Sebbene tutte le donne abbiano questo famoso punto, non a tutte piace che sia stimolato. E molti non notano alcuna differenza nella sensazione in un modo o nell'altro: il 10% invece, eiacula quando viene stimolato.
Che cos'è il Punto G?
La sensazione, fin da ragazzine, è che il punto G sia l’Eldorado per i cacciatori d’oro. Quello a cui tutte anelano in modo indiscusso. Ma troppo spesso, non si sa nemmeno realmente cosa sia e dove sia. Conosciuto come il punto di Gräfenberg, il punto G è stato introdotto dalla dottoressa Beverly Whipple dopo aver scoperto che il movimento così detto "vieni qui", produceva una risposta fisica nelle donne.
Il Punto G però deve essere identificato come una sezione anatomica a parte: viene compreso nel gruppo clitorideo e si trova sotto l’uretra. Il piacere così intenso dovuto alla sua stimolazione è proprio quello, stimolare la parte più nascosta e profonda del clitoride, che troppo spesso limitiamo alla zona che vediamo.
Quello che vediamo e che tutti paragonano al membro maschile è in realtà solo la punta del clitoride. Può variare da donna a donna, il che spiega perché spesso può essere difficile da individuare.
Tuttavia, una volta stimolato, il punto G può causare eiaculazione femminile e aiutare le donne a raggiungere l'orgasmo vaginale.
Dove si trova il Punto G nelle donne?
Uno studio condotto da ricercatori dell'Università italiana dell'Aquila sostiene di aver trovato prove fisiologiche di un punto G. Usando gli ultrasuoni vaginali, i ricercatori hanno trovato una parte di tessuto più spesso tra la vagina e l'uretra nelle donne che hanno riferito di avere orgasmi vaginali, ma pare non nelle donne che hanno riferito di avere orgasmi clitoridei.
Il numero di donne che vi hanno partecipato però, non è ancora ad oggi così imponente da essere considerato valido. Questo per dire che rimane una delle aree più dibattuta si sempre, sia da studiare che da certificare.
Come trovare e riconoscere il Punto G
Scordatevi di trovare il Punto G su qualche mappa “fisica”: ovvero, tutti sanno che esiste, nessuno sa di preciso dove si trova. Per quello che dicono anche gli esperti, spesso l’esplorazione di questa zona avviene meglio attraverso l’auto-esplorazione.
Nel momento in cui decidi di metterti alla prova e trovare il tuo famoso punto G, devi essere mentalmente pronta: via l’ansia, il nervoso, l’agitazione. Il corpo (e la mente), devono impostarsi nel mood più rilassato che ci possa essere. Il massaggio erotico alla vagina è il primo step, mai entrare a secco, che si tratti di dita o di un vibratore, quindi prepara la zona.
Sali verso l’alto verso l'ombelico in un movimento che ricorda il gesto per invitare ad avvicinarsi. Ricorda, non stai cercando di premere un pulsante specifico, ma piuttosto di trovare ciò che ti fa sentire meglio in quella regione generale. Ripeti il movimento man mano che la sensazione aumenta evita il classico movimento dentro e fuori. Concentra la tua attenzione su quest'area.
Non tutte le donne troveranno soddisfazione attraverso la stimolazione del punto G, ma sappi anche che da sole non è poi così facile arrivarci. Quindi, anche se lo scopri, prenditi tutto il tempo necessario per conoscerlo.
Perchè si chiama così?
G Il punto G non è una scoperta recente. Fu notato per la prima volta negli anni '40 dal ginecologo tedesco Ernst Grafenberg (da cui la "G"). Il "pulsante magico" è diventato popolare nel 1982 con la pubblicazione del libro best-seller della ricercatrice sessuale Beverly Whipple The G Spot: And Other Discoveries about Human Sexuality (Holt Paperbacks).
Ottenere un orgasmo stimolando il Punto G
Siete pronti a questa nuova avventura? Che tu sia da sola o abbia di fronte il tuo partner, rilassati. Sarà un percorso davvero strong, e saprà portarti grandi soddisfazioni.
Se qualcuno ti ha raccontato che si trova nella parete anteriore della vagina, non ascoltarlo. Concentrati sul centro della parete frontale, non precisamente nel mezzo ma piuttosto laterale. Usa una certa pressione per poterlo trovare. Ecco perché il consiglio principale è quello di usare un sex toy curvo e non vibrante, ideale per l’esplorazione. Ricordati sempre di lubrificarlo prima di usarlo, usa un gel adatto per non entrare a secco e utilizzalo nel solito movimento del “vieni qui”, verso l’ombelico.
Aumenta lentamente il movimento e il ritmo, fino a procurarti piacere. Non preoccuparti se pensi di non riuscire a trovarlo, rilassati e inizia a godere, vedrai che tutto sarà più semplice. Se invece inizierai a provare emozioni differenti, può essere che invece tu abbia fatto Bingo. Le donne che hanno provato un orgasmo da punto G raccontano di una sensazione di calore intenso sia sui genitali che dentro al corpo.
Alcune invece si sentono più umide in attesa della penetrazione. Altre ancora hanno degli scossoni emotivi tanto da sentire la sensazione di urinare. La sensazione di completezza, goduria, intensità permette di sentirsi in una dimensione parallela.
Quindi non spaventarti se per la mia prima volta sei rapita da sensazioni mai provate. Ricordati anche che il livello di piacere cambia in funzione del ciclo, quindi non sarà mai lo stesso. Avvicinandosi al periodo del ciclo mestruale rischia di diminuire, causa alterazione ormonale.
Se il tuo sogno è invece quello di squirtare, il punto G potrebbe essere e diventare il tuo migliore amico. Anche se non tutte le donne possono eiaculare. Cosa ben diversa dall’orgasmo. L’eiaculazione femminile è fondamentalmente un fatto “tecnico”: è determinata dal liquido accumulato nella spugna uretrale.
Se la pressione sia sul punto G che sul clitoride (che sono a fianco dell’uretra), sono intense al punto giusto, può verificarsi anche lo spruzzo femminile.
Se ti piacerebbe arrivarci o la tua metà insiste per provarci, la strada da percorrere è sicuramente questa, ecco una guida sulle tecniche dello squirting.
Utilizzando le dita
Per prima cosa, quando si è decisi a fare un ditalino che regali il massimo del piacere usa una pressione decisa e profonda per accarezzare l'area. Prova un movimento circolare ritmico, accarezza, tasta, esplora, ma evita il dentro e fuori, l’avanti e indietro: non è ciò che piace al tuo punto G. Un altro metodo popolare è muovere le dita nel movimento così detto "vieni qui”: quando il dito si piega su sé stesso verso di te.
Qual è la posizione migliore per le donne?
In generale, le posizioni che ti danno un maggiore controllo sui tuoi movimenti o consentono una penetrazione più profonda (come la pecorina) aumenteranno le tue probabilità di un orgasmo del punto G. Le tre migliori?
Il cucchiaio: questa posizione fornisce l'angolazione perfetta per il pene con curvatura a forma di C (o lo strap-on femminile del tuo partner per raggiungere quella parete frontale dove si trova il tuo punto G). Cosa rende questa mossa ancora migliore? Entrambi avete un facile accesso al clitoride, quindi usate le mani o un vibratore per avere prima un orgasmo clitorideo: il flusso sanguigno farà gonfiare il punto G, rendendolo più grande e più facile da raggiungere per un secondo meraviglioso orgasmo.
La pecorina: garantisce praticamente la stimolazione del punto G, poiché è praticamente impossibile per il tuo partner non penetrare in profondità se fatta bene. Piuttosto che scoparti con un movimento “dentro e fuori”, chiedi al tuo partner di "scuoterti da un lato all'altro" per stimolare il punto esatto. Bonus: possono essere stimolati anche i capezzoli o il clitoride per aumentare l'eccitazione, il che aumenta il flusso sanguigno al punto G.
L’amazzone: a cavalcioni su di lui. Quando sei in cima, sei al comando, quindi muoviti (rimbalza, ruota, spingi) come preferisci, il tuo punto di arrivo è un super mega orgasmo! Non aver paura di usare le ginocchia del tuo partner come supporto e prova a tenere la parte bassa della schiena inarcata.
Cosa può facilitare la stimolazione del Punto G
Trovare il punto G richiede alcuni tentativi ed errori. Ma una volta trovato, sarà come vivere una giornata al Luna Park. Cosa può facilitare la sua stimolazione?
Prova diversi tipi di stimolazione: intensa, morbida, vibrante o carezzevole.
Prova a usare un sex toy curvo progettato per il punto G, ce ne sono di dedicati.
Cambia le posizioni sessuali per un migliore accesso all'area.
Applicare pressione e stimolazione a diverse aree all'interno della vagina. Presta attenzione a ciò che ti fa sentire bene o diversa.
- Esplora il punto G senza un partner. Poiché l'area può essere sensibile e la stimolazione può essere intensa, può essere più facile per una persona trovare un ritmo confortevole quando ha il controllo completo.
Esiste un’infinità di giocattoli sessuali, dai più adatti alla stimolazione clitoridea a quelli per la masturbazione di coppia per facilitare la penetrazione, soprattutto quella anale. Ma come fare a scegliere il vibratore più adatto a sé? Ecco che l’approfondimento di oggi vi guiderà a conoscervi di più, spiegando come utilizzare un vibratore al meglio.
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