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Coppetta mestruale: cos’è, come si usa, che vantaggi ti dà

Pubblicato Da: Valentina / 31 ago 2021
Art coppetta vaginale

Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di coppetta mestruale e cresce contestualmente anche l’interesse per capire effettivamente come si usa, quali vantaggi dà e le eventuali controindicazioni.

Attualmente gli assorbenti usa e getta rappresentano la scelta più comune tra le donne, un’abitudine che permane da quarant’anni a questa parte, ma la consapevolezza circa alternative più etiche, sostenibili e che rispettino l’armonia con il proprio corpo si sta appunto via via facendo largo.

I principali canali di comunicazione sono focalizzati sulla divulgazione degli strumenti cosiddetti tradizionali da utilizzare durante il ciclo mestruale ma oggi vogliamo fare chiarezza su ciò che non viene raccontato e condividere tutto quello che c’è da sapere sulla coppetta mestruale.

Ebbene, cominciamo dicendo che è a oggi questo dispositivo mestruale è una delle migliori soluzioni in commercio che le donne possono valutare per vivere il periodo delle mestruazioni in libertà, senza preoccuparsi di frequenti cambi e spiacevoli inconvenienti tipici degli assorbenti monouso.

Ma vediamo tutte le caratteristiche della coppetta mestruale nel dettaglio.

Cos’è una coppetta mestruale e quali vantaggi ti dà

La coppetta mestruale è una coppetta in silicone medicale, un materiale ultra flessibile che permette un inserimento facile all’interno della vagina, la quale consente il raccoglimento del sangue durante le mestruazioni. A differenza di altri dispositivi, quindi, non c’è assorbimento del fluido, che viene invece accolto nella coppetta.

In commercio esistono anche modelli in gomma o in elastomero termoplastico.

In ogni caso tutte le coppette mestruali sono progettate per resistere alle alte temperature ed essere assolutamente morbide, così che sia facile e confortevole indossarle.

L’ergonomia della coppetta mestruale è quindi il primo vero vantaggio: come risaputo tamponi interni e assorbenti esterni monouso possono provocare fastidiosi sfregamenti e irritazioni, oltre che limitazioni nei movimenti.

Nulla di tutto questo avviene scegliendo la coppetta, proprio perché si adatta perfettamente alla propria conformazione aderendo istantaneamente alle pareti vaginali.

Un altro punto a favore è poterla utilizzare in qualunque situazione senza dovere rinunciare a un determinato outfit anziché fare sport in totale libertà o, perché no, indossare il completo intimo preferito e spogliarsi davanti al partner senza impacci.

Nessuno noterà la coppetta mestruale e tu potrai vivere al meglio il tuo ciclo.

Anche l’igiene personale ne giova, dato che la pelle non rimane umida e non resta a contatto con sostanze indesiderate o agenti profumanti e coloranti, di solito utilizzati negli assorbenti esterni. I materiali della coppetta, invece, non permettono ai batteri di proliferare e sono facilmente sterilizzabili tramite bollitura.

La routine diventa inoltre più veloce e con meno cambi: la coppetta mestruale può contenere sangue fino a 10-12 ore (8 nei casi di flusso abbondante), a dispetto degli altri dispositivi che richiedono di essere sostituiti più frequentemente.

Ciò comporta anche sia un enorme risparmio in termini economici sia un minore impatto sull’ambiente.

Considerando che la coppetta, una volta acquistata e utilizzata adeguatamente, ha una durata media di 10 anni è evidente che l’investimento iniziale viene ammortizzato nel tempo. Soprattutto se si pensa al costo medio degli assorbenti tradizionali e del numero che si consuma a ogni ciclo.

Si stima che, mediamente, una donna nel corso della propria vita ne utilizzi 9000 pezzi e spenda circa 3.000 euro.

Un numero esorbitante, vero?

E lo è ancora di più quello relativo allo smaltimento: gli assorbenti sono considerati un vero e proprio eco-disastro, impiegando ben 500 anni per disintegrarsi.

La maggior parte delle coppette mestruali, come anticipato, è prodotta con silicone medicale che, a sua volta, è composto da silicio, un materiale che si trova in natura e non è inquinante.

Ciò non vuole dire che siano compostabili, ma è possibile disfarsene correttamente verificando le indicazioni per la raccolta differenziata del proprio Comune.

Dove comprare una coppetta mestruale e quanto costa

Comprare una coppetta mestruale è davvero facile.

Si può trovare nei supermercati, nelle farmacie e parafarmacie ma anche sul web, direttamente negli shop online dei brand produttori oppure attraverso gli e-commerce più famosi.

Il suo costo varia dai 15 ai 30 euro, a seconda del brand, della taglia e delle specifiche caratteristiche.

Quali modelli ci sono sul mercato

La coppetta mestruale ha la tradizionale forma “a campana”, che accomuna tutti i modelli.

Di fatto si sceglie quello più adatto per sé in base alla tonicità del pavimento pelvico.

Gli esperti (quindi medici, farmacisti ma anche educatrici mestruali) generalmente tendono a consigliare una coppetta morbida, nel caso sia di un pavimento sano sia di uno con problematiche.

Queste ultime possono trovare riscontro in emorroidi, prolasso o dolori durante i rapporti sessuali: tutti disturbi risolvibili spesso collegati a desideri inconsci inascoltati.

Certamente una coppetta più rigida consente maggiore facilità di applicazione, poiché si apre con più agevolezza. Di contro potrebbe risultare meno confortevole.

Guida al tipo e alla taglia: come scegliere la coppetta mestruale che fa per te

La maggior parte dei produttori propone due taglie, S/L o M/L. In alcuni casi è possibile scegliere tra tre diverse opzioni oppure fino a otto, ma si tratta di un’eccezione.

La coppetta mestruale si sceglie secondo tre criteri principali:

L’età

In base ai suggerimenti dell’azienda produttrice, si decide la taglia in base all’età:

  • Se si hanno meno di 30 anni si opta per una con la tazzina più corta;
  • Se si hanno più di 30 anni si propende per una più grande, tendenzialmente corrispondente alla misura L.

Questo perché l’età influisce sulle dimensioni e la conformazione della vagina.

Numero e tipologia di parti

Se si ha avuto un parto vaginale si propone la taglia più grande all’interno del range.

In caso di parto cesareo, invece, la vagina non ha subito cambiamenti pertanto si può continuare a usare la coppetta di sempre o, se si è nuova di questa pratica, valutare la misura più piccola.

Abbondanza flusso

Altro parametro fondamentale per la scelta della coppetta mestruale è il tipo di flusso: se il tuo è leggero, stai sulle coppe con poca o media capienza; se è abbondante cerca quelle con più capienza. Presta attenzione alla quantità di ciclo reale e a quella percepita.

Se sei abituata agli assorbenti tradizionali, questi potrebbero trarti in inganno rispetto a quanto sanguini veramente, complici le sostanze chimiche al loro interno che tendono a farli gonfiare e a farti quindi cambiare più spesso.

Di fatto questo è un meccanismo per fare sì che il sangue non salga in superficie e si senta la sensazione di bagnato.

Ma devi anche prendere in considerazione il tuo corpo. Potresti essere una donna minuta con un flusso molto abbondante e vagina lunga (cervice alta), quindi si tratta di trovare il giusto equilibrio. Ecco una guida sulle diverse tipologie di vagina.

Se si notano degli sgocciolamenti, è molto probabile che la coppetta scelta sia della taglia errata.

Come si mette e come si usa

Ci sono due principali piegature:

  • A “C”;
  • A tulipano.

In entrambi i casi occorre assumere una posizione comoda, a gambe divaricate e piegate. Ci si può effettivamente sedere sul bidet oppure sul water o accucciarsi in doccia.

Una volta che i muscoli pelvici sono rilassati, si può procedere con l’inserimento della coppetta mestruale nella vagina.

Se si sceglie il metodo “a C” occorre piegare lateralmente con le dita il corpo della coppetta finché assume la forma di una “C”.

A questo punto, con il bordo rivolto verso l’alto, la si avvicina per l’ingresso e si procede con l’inserimento: durante questa fase la coppetta comincia ad aprirsi, schiudendosi totalmente una volta dentro il canale. Una volta posizionata, è possibile sistemarla al meglio con piccoli movimenti circolari delle dita.

Se si sceglie il metodo a tulipano, basta applicare una leggera pressione su un lato della coppetta abbassandolo fino a metà. In questo modo si crea naturalmente un bocciolo di tulipano e, a questo punto, non occorre fare altro che inserire. Non esiste una piegatura preferibile: l’importante è ascoltarsi e capire qual è la più adatta per sé.

Se si utilizza per la prima volta la coppetta mestruale è essenziale accorciare il gambo sulla punta. Anche in questo caso non c’è una misura univoca: dopo l’inserimento di prova si valuta di quanto sporge, così da rimuovere i centimetri in eccesso, affinché la coppetta sia effettivamente invisibile.

Essa, infatti, deve essere completamente all’interno della vagina. 

Contrariamente a quanto pensano molte persone, il gambo non serve per l’estrazione: questa fase avviene “pizzicando” la parte inferiore della coppetta, togliendo il sottovuoto.

Il gambo serve se si ha un collo dell’utero molto lungo e per avere un riferimento per capire dove si trova la coppetta nel canale. Ecco perché la maggior parte delle donne lo recide del tutto.

Quando è il momento di svuotare la coppetta, si rovescia il contenuto, la si risciacqua e la si reinserisce, oppure si ripone in un sacchetto di cotone. La bollitura è fortemente consigliata al primo utilizzo e a ogni cambio di ciclo.

Resta fondamentale pulirla a ogni utilizzo, soprattutto all’altezza dei forellini che, se sporchi, non permettono l’effetto sottovuoto in grado di evitare le perdite.

Ci sono controindicazioni nell’uso della coppetta mestruale?

Assolutamente no, nessuna controindicazione.

La coppetta mestruale è progettata per soddisfare le esigenze di tutte le donne.

Ipoallergenica, non contiene lattice, sostanze chimiche nocive come colorazioni artificiali o proteine di origine animale che potrebbero ledere il benessere dell’organismo.

Qualora ci fossero problematiche legate a infezioni oppure malattie croniche come l’endometriosi è consigliabile confrontarsi con un parere esperto prima di indossare la coppetta mestruale.

Lo stesso vale se si utilizzano contraccettivi interni come la spirale o l’anello.

Coppetta mestruale: cosa ne pensano i ginecologi

La maggior parte dei ginecologi si trova d’accordo nell’affermare che la coppetta mestruale possa essere usata da tutte le donne.

La dottoressa Barbara Del Bravo ha pubblicato recentemente un dossier a questo proposito.

Si può usare la coppetta mestruale se si è vergine?

Sì, scegliendo la taglia più piccola. Allo stesso tempo è possibile che durante l’inserimento si rompa l’imene.

Coppetta mestruale: recensioni positive

Perché l’utilizzo della coppetta mestruale risulta così apprezzato dalle donne?

Ecco i principali motivi:

  • Elemento 1 sensazione di essere asciutta e pulita, sempre;
  • Elemento 2 libertà di movimento: una volta inserita, la coppetta diventa impercettibile;
  • Elemento 3 libertà di pensiero: addio a quantità ingombranti di assorbenti nella borsa, a tappe d’emergenza al supermercato, a cambi frequenti;
  • Elemento 4 la coppetta, una volta acquistata, dura almeno 10 anni: una bella notizia sia per il portafogli sia per l’ambiente.

Coppetta mestruale: recensioni negative

Ma c’è anche chi si dice insoddisfatta dell’acquisto ed ecco perché.

Le donne che sperimentano un’esperienza negativa con la coppetta mestruale principalmente lamentano una scarsa confidenza con il dispositivo.
Non tutte infatti trovano il modello più adatto al primo acquisto, sia per taglia sia per tipo, e questo può generare frustrazione o perdita di interesse e pazienza.

Secondo alcune testimonianze, invece, la coppetta non è risultata il dispositivo mestruale più adatto per sé poiché la sensazione di avere un corpo estraneo “di discrete dimensioni” dentro la vagina risultava troppo fastidiosa.

L’invito è quindi quello di esplorarsi e capire, eventualmente con il supporto di un operatore olistico o di uno specialista vicino alla ginecologia naturale, il proprio potenziale e come esprimere al meglio il proprio femminile.

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