Introduzione al significato delle bandiere Pride
Tra le bandiere Pride, quella arcobaleno è certamente la più rappresentativa e conosciuta. Ma qual è il suo significato e dove nasce la bandiera originale della comunità gay?
Scopriamolo insieme, senza dimenticare tutte bandiere adottate dalla comunità bisessuale, asessuata e non solo.
La bandiera LGTBIQ+
L’originale bandiera arcobaleno nacque nel 1978, quando il politico Harvey Milk (primo uomo a ricoprire cariche pubbliche che si è dichiarato omosessuale) chiese all'artista Gilbert Baker di creare un nuovo simbolo per la comunità gay.
La disegnò insieme a Lynn Segerborn ispirandosi alla canzone “Somewhere over the rainbow” e inizialmente aveva otto colori.
Ognuno di essi aveva un preciso significato, ovvero:
- rosa: il sesso
- rosso: vita
- arancione: salute
- giallo: luce solare
- verde: natura
- turchese: arte
- blu: serenità
- viola: spirito
La bandiera arcobaleno è la più nota quando si parla di gay pride (e pride in genere).
Quando la comunità LGBT scende in piazza per richiamare i valori del rispetto e dell'accettazione, infatti, è con questo emblema che si fa riconoscere.
Nel tempo, però, sono apparse nuove bandiere che rappresentano la vasta gamma che esiste all'interno della stessa comunità.
La bandiera lesbica
Esistono ben due bandiere per identificare la comunità lesbica: la labrys e quella a sette strisce.
La prima è considerata anche la più antica ed è composta da:
- colore di fondo viola: è il fiore storicamente utilizzato dalle lesbiche per dichiararsi a un’altra donna;
- triangolo nero rovesciato: utilizzato dai nazisti per identificare le donne lesbiche, prostitute e trans;
- labrys: ascia a doppio taglio, associato al matriarcato dell’antica civiltà minoica.
La seconda, appunto, è caratterizzata da sette colori: ogni sfumatura è associata alla femminilità e le numerose varianti esistenti rappresentano le diverse sottoculture.
Tra queste la famosa versione di Natalie McGray, che nel 2010 ha creato la bandiera oggi più popolare nella comunità lesbica, includendo le lesbiche trans e le lesbiche non binarie.
La bandiera gay
Si pensa erroneamente che la bandiera arcobaleno sia la bandiera gay per antonomasia, ma non è così.
Esiste infatti una bandiera ad hoc per gli uomini omosessuali, anche se poco conosciuta.
Si tratta di uno stendardo a strisce orizzontali che introduce le tonalità del verde oltre a quelle del bianco e del viola, a simboleggiare la rottura con il binarismo di genere e l’accettazione della diversità .
La bandiera trans
La bandiera del pride trans è stata creata nel 1999 da Monica Helms, donna transgender.
Si distingue per le cinque strisce orizzontali: quella centrale è bianca, affiancata da due rosa e da due azzurre alle estremità.
Il rosa e il blu rappresentano i colori tradizionalmente associati rispettivamente al genere femminile e maschile.
Il bianco, invece, identifica, le persone nate intersessuali che attraversano un processo di transizione di genere o che ritengono di avere un genere neutro o indefinito.
La bandiera bisessuale
La bandiera bisessuale fu disegnata nel 1998 da Michael Page, che voleva aumentare la visibilità della comunità bisessuale all'interno del collettivo LGBT.
Il disegnatore si ispirò ai colori di BiNet Usa, la prima associazione no-profit degli Stati Uniti che si occupa di tutela delle persone bisessuali.
L’obiettivo era quello di rendere riconoscibile e rilevante la bandiera al pari di quella arcobaleno.
Tre i colori utilizzati:
- magenta: la striscia rappresenta l'attrazione per le persone dello stesso sesso
- blu: la striscia simboleggia l'attrazione per le persone di un genere diverso dal proprio
- lavanda: la striscia rappresenta la bisessualità in genere e l'ampiezza dello spettro di genere
La bandiera intersessuale
Questa bandiera è stata creata nel 2013 da Morgan Carpenter, all'epoca direttore dell'Australian Intersex Human Rights Institute.
Le persone intersessuali sono quelle nate con caratteristiche sessuali che non si adattano alle nozioni binarie di maschio o femmina.
La bandiera, per cui, è caratterizzata da strisce di colore:
- giallo e viola: considerati neutri rispetto al genere
- viola: il cerchio posto al centro simboleggia l'integrità e il diritto di essere chi si desidera essere
La bandiera asessuata
Questa bandiera è stata creata nel 2010 dal collettivo Asexual Education and Visibility Network insieme ad altre comunità asessuali nel mondo.
Poiché la comunità LGBT è fortemente sessualizzata, quella asessuale potrebbe avere difficoltà a sentirsi parte del collettivo.
Ecco cosa rappresentano i colori scelti per la bandiera:
- nero: rappresenta l'asessualità
- grigio: simboleggia la demi-sessualità
- bianco: rappresenta le persone alleate
- viola: simboleggia l'intero collettivo di persone asessuali
La bandiera pansessuale
Contraddistinta da tre colori, la bandiera pansessuale è composta dai colori giallo, rosa e blu.
Il primo rappresenta l’attrazione non binaria (agender, gender fluid, gender espansivo, gender queer, …), il secondo l'attrazione sessuale per tutti coloro che si identificano come donne mentre il terzo l'attrazione per coloro che si identificano come uomini.
Chi si definisce pansessuale?
Una persona che non limita il proprio orientamento sessuale a uno o più generi specifici.
I pansessuali provano attrazione romantica o sessuale per gli individui indipendentemente dal loro genere o sesso.
La bandiera del genere non-binario
Creata nel 2014 da Kyle Rowan, questa bandiera comprende quattro colori: giallo, bianco, viola e nero.
Ecco cosa simboleggiano in questo caso:
- giallo: indica le persone che si identificano al di fuori del binarismo di genere
- bianco: per coloro che si identificano con più generi
- viola: per le persone le cui identità incorporano aspetti del genere maschile e del genere femminile
- nero: simboleggia tutte le persone che non si identificano con alcun genere specifico
Le persone non binarie, infatti, sono quelle la cui identità di genere si pone al di fuori del binarismo di genere, cioè dei generi maschio-femmina.
E ci sono altre bandiere?
Si contano altre bandiere Pride, ognuna con il proprio significato e in rappresentanza di una comunità diversa.
Tra quelle non menzionate spiccano quelle per rappresentare chi si definisce gender fluid, gender flexible e gender queer.
Non mancano neppure quelle per i polisessuali, gli agender e gli aromantici.
Ma, davvero, ce ne sono tante altre poiché le bandiere sono dinamiche e flessibili come i gruppi che identificano.
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